di Daniela Piu
(Edizioni Tripla E, 2021)

Il nuovo libro di Daniela Piu, A funny despair (Edizioni Tripla E, 2021) è un romanzo all’apparenza semplice, in realtà molto ricco e sfaccettato: è una storia che, molto limpidamente, vuole farci riflettere e ragionare sulla nostra epoca storica offrendoci tantissimi spunti di riflessione e di pensiero.
Attraverso gli occhi di un pittore vicentino, Jacheto, l’autrice descrive e mette in evidenza magistralmente alcuni terribili mali del nostro millennio, in particolare dell’ambiente borghese: la solitudine, la scarsità di valori e le grandi ambizioni che, spesso, per moltissime persone dopo essersi magari indebitate per raggiungerle, restano soltanto dei bei sogni a lungo anelati ma mai realizzati lasciando debiti e delusioni mai sopite.
L’ambientazione è la Milano di questi anni, città piena di opportunità ma non per tutti, non almeno per i protagonisti di questo accattivante romanzo che ingannano la loro vita fatta di solitudine, debiti e rimpianti con incontri alcolici, spettegolando e illudendosi che tutto un giorno potrà cambiare.
Ma i protagonisti non sono depressi, almeno non in apparenza, al contrario, sembrano prendere le loro disperazioni con filosofia, e, anche se più che vivere, si lasciano vivere, il loro umore è apparentemente sempre alto, insomma la loro è una “funny despair”. Per questo lo sguardo sui nostri tempi non avviene con pesanti riflessioni ma in modo molto naturale, scorrevole, a volte divertente.
La scrittura di Daniela è accurata quanto piacevolmente descrittiva che ritrae a puntino gli ambienti e le situazioni tanto che sembra davvero di passeggiare con il protagonista e il suo entourage sui Navigli di Milano e di sorseggiare con loro gustosi spritz e tutto questo rende il libro assolutamente coinvolgente e godibile.
È Inoltre un romanzo che mi ha fatto molto riflettere. Come si diceva sopra, in modo semplice e leggero parla del tempo in cui viviamo, della crisi di valori nella nostra società, dei sogni di successo grandi quanto effimeri che in un modo o nell’altro riguardano un po’ tutti noi, giovani e meno giovani e sulla grande solitudine, uno dei grandi mali del nostro tempo. Insomma lascia il segno.

Serena Fuart