di Gigliola Foschi.

Giovedì 30 ottobre 2025, alle 18:15, incontriamo l’artista Antonella Gandini nello Spazio da Vivere della Casa delle Donne di Milano. Modera Gigliola Foschi, critica d’arte e della fotografia.

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Antonella Gandini, “Figura sorpresa dalla propria solitudine”, 2008 – Stampa ai sali d’argento.

 

“Ascolta come mi batte forte il tuo cuore” (W. Szymborska)

Antonella Gandini coniuga spesso tra loro collage, disegno e fotografia come se le sue opere fossero protese a uscire dai limiti della rappresentazione per inoltrarsi in mondi quasi alchemici, sospesi tra memoria e immaginazione. Le sue opere nascono da esperienze di contatto e vicinanza con la natura e l’universo femminile.

Generato da relazioni intime e delicate reminiscenze, il suo percorso artistico, basato spesso su un intreccio fra tecniche artistiche diversificate, tra mondo interiore e realtà esterna, guida l’autrice nella creazione di opere allusive, protese verso sfuggenti profondità.

Che siano immagini ottenute da scatti non elaborati, oppure grazie a sovrapposizione di negativi o con l’aggiunta di interventi pittorici, le sue opere dischiudono una sorta di mistero, ci lasciano in una sospensione che invita a un’osservazione dilatata nel tempo. Un mistero – quello presente nelle sue opere – non ricercato o voluto razionalmente, ma sorto dalla dimensione creatrice di un inconscio che sa intrecciarsi con l’immaginazione.

Antonella Gandini, “Ibrido”, 2018 – Tecnica mista su carta baritata

 

Nel suo fare artistico la fascinazione per l’essenzialità del gesto calligrafico (soprattutto giapponese) e per la fotografia si coniugano con l’amore e la vicinanza alla natura, ai corpi, alle opere d’arte del passato. Alcune sue immagini evocano un sentire sensuale che va oltre la sessualità e ci fanno risentire il sottile piacere del toccare, dello sfiorare le cose; altre fanno emergere dall’oscurità lembi di corpi simili ipotetici paesaggi.

Nella serie Tableau (2024) troviamo ritratti di donne misteriose che ci rimandano al mondo della pittura rinascimentale e sono immerse in sé stesse, in un tempo immobile. Ma ci sono pure opere che recuperano fotografie del passato per trasformarle in qualcosa di enigmatico, a volte giocoso; mentre altre ancora mostrano il paesaggio o gli elementi naturali come qualcosa di interiore e pulsante.

Antonella Gandini, “Di-Menti-Care”, 2020 – Fotografia

 

In A mare l’autrice ci fa sentire la sua attrazione per l’acqua come elemento vitale proteso verso l’infinito, ma al contempo ci indica un amare, cioè il bisogno di coniugare sempre il sentimento, l’emozione, con gli oggetti che dipinge, fotografa o raccoglie. Come scrive Lucio Pozzi: “Le matrici dell’arte di Gandini s’incrociano l’una nell’altra in un continuo girotondo di influenze reciproche”.

Influenze surrealiste, antiche e contemporanee si coniugano in opere dove tutto rimane ambiguo, sfuggente, come se l’autrice volesse dialogare con l’osservatore e spingerlo verso sensazioni ignote. Emozioni che le sue opere sanno suggerire perché sempre basate su incontri, su relazioni, dove la vicinanza si congiunge con la capacità di lasciarsi sorprendere dalle cose, dal visibile, dallo stesso fare artistico. Ogni sua opera è un accogliere, un io che diviene un tu, qualcosa che ci osserva e ci riguarda.

Antonella Gandini, “A proposito dell’apparenza”, 2019 – Fotografia, stampa ai sali d’argento.

 

 

*Antonella Gandini, nata nel 1958, vive a Monzambano (MN). Laureata in Filosofia presso l’Università di Verona, ha seguito i corsi di pittura e grafica all’Accademia Cignaroli. Viene selezionata per il Corso superiore di Disegno, tenuto da Gerard Ricther alla Fondazione Antonio Ratti, Como. Dopo aver utilizzato la pittura privilegiandone l’aspetto meditativo e orfico e richiamandosi ai procedimenti surrealisti, approfondisce il suo interesse per la fotografia ed esplora connessioni e strutture di linguaggio liminari fra pittura, fotografia e videoart. Il suo primo video Presenze, vince il XVI premio Round 97, Cineteca di Rimini. Partecipa a mostre nazionali e internazionali, ha curato eventi culturali, ha realizzato numerosi libri d’artista. Nel 2024 è invitata a diverse iniziative internazionali che celebrano il centenario della nascita del surrealismo fra cui: Merveilleuse utopie,19°esposizione internazionale del surrealismo, Maison Breton, Saint Cirque Lapopie, France. Fa parte dell’Associazione Donne Fotografe. con le quali ha partecipato alla mostra Scolpite, Palazzo Reale, Milano. (www.antonellagandini.it)