Scrivo mentre la nostra TV di stato sta annunciando per l’ennesima volta che Israele accetta il cessate il fuoco a Gaza (dopo averlo ferocemente violato da questo inverno) e che rimane in attesa della risposta di Hamas.

Nel frattempo, però, 82 sono le persone uccise nella notte tra il 2 e il 3 di luglio 2025 nella Striscia di Gaza, 38 delle quali, in varie località della Striscia, fuori dai siti di distribuzione degli aiuti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation finanziata da Stati Uniti e Israele, che si avvale di contractors americani i quali, per disperdere le folle di affamati, aprono il fuoco (cfr. Associated Press, che documenta con immagini). Sempre la notte scorsa, altre decine di palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei israeliani che non hanno risparmiato le tendopoli nel Sud di Gaza. Infine, in mattinata, è stata bombardata una scuola e almeno 12 persone sono morte (cfr. “Times of Israel”).

Proprio oggi, 3 luglio 2025, Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi occupati dal 1967, presenterà una relazione al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC). Nel documento, intitolato Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio, Francesca Albanese illustra come le aziende globali di diversi settori “sostengano l’occupazione illegale di Israele e la sua campagna genocidaria in corso” (ndr.: per aziende globali si intendono quelle aziende che si rivolgono al mercato mondiale, non necessariamente delle multinazionali). Con loro anche le italiane Fincantieri e Leonardo. Quest’ultima in effetti si sta dando molto da fare per migliorare la sua posizione attuale nella classifica delle maggiori aziende produttrici di armi del mondo – oggi infatti è solo al tredicesimo posto (https://www.truenumbers.it/armi-da-guerra/).

Proprio subito dopo la pubblicazione di questo rapporto il “Washington Free Beacon”  ha annunciato che l’amministrazione Trump ha chiesto ufficialmente alle Nazioni Unite di sollevare Francesca Albanese dal suo incarico di Relatrice speciale sui Territori Palestinesi occupati a causa del “suo virulento antisemitismo e del suo appoggio al terrorismo” e in quanto avrebbe “falsificato le sue qualifiche professionali”. Inoltre, dall’inizio di quest’anno, Albanese avrebbe scritto lettere “minacciose” a parecchie aziende in tutto il mondo.

Copertina di Francesca Albanese "Quando il mondo dorme" Rizzoli, 2025È dal 2022, quando le venne affidato il suo attuale incarico (rinnovato nell’aprile di quest’anno), che Francesca Albanese è oggetto di contumelie e di attacchi sfrenati. I suoi rapporti sulla situazione dei Territori Palestinesi occupati – in particolare quello dello scorso anno, Anatomia di un genocidio, in cui si affermava che ci fossero “fondati motivi per ritenere che [fosse] stata raggiunta la soglia del crimine di genocidio” – hanno costituito un macigno scagliato nello stagno delle bugie, degli occultamenti, delle violenze attuate da decenni nel silenzio generale, da Israele nei confronti della popolazione palestinese.

Noi del Gruppo Gaza della Casa delle Donne di Milano abbiamo incontrato Francesca Albanese all’inizio di febbraio del 2024, e discusso insieme a lei, e a Roberta De Monticelli (che ne è la postfatrice), il libro di cui è autrice con Christian Elia: J’accuse. Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele, l’apartheid in Palestina e la guerra (Fuoriscena 2023). Abbiamo imparato molto in quell’occasione e abbiamo seguito molto preoccupate ciò che Francesca Albanese ha subito nell’ultimo anno.

Di fronte ai recentissimi attacchi di cui è oggetto, concordiamo parola per parola con quanto ha scritto Anna Foa sul suo profilo Facebook:
Vorrei esprimere la mia piena solidarietà a Francesca Albanese per l’indegna persecuzione contro di lei a cui ora si è aggiunto perfino il presidente degli Stati Uniti. E vorrei anche ricordare a quanti esitano a sostenerla perché non d’accordo su tutte le sue posizioni, che se lasciamo passare questa enormità oggi, queste ridicole accuse rivoltele di antisemitismo, di sostegno al terrorismo, di guerra economica contro l’Occidente, saranno in pericolo domani tutte le nostre libertà di esprimerci, di affermare ciò che pensiamo, di scriverlo. Tutti potremo essere accusati di tutto.  Solidarietà a Francesca!“.

 

Gruppo Gaza della Casa delle Donne di Milano
3 luglio 2025