Giovedì 22 gennaio incontreremo Amina Sboui, la giovane blogger tunisina
protagonista e simbolo della rivolta femminile nei paesi arabi

Dialogheranno con lei
la giornalista Giuliana Sgrena
e
Nadia De Mond
Gruppo Networking Internazionale Casa delle Donne di Milano

Nel 2013 Amina Sboui, una ragazza tunisina nata nel 1994, posta su Facebook la sua foto a seno nudo, con un messaggio tatuato sul corpo: “Il mio corpo mi appartiene”.

Questa foto fa il giro del mondo e il suo gesto le costa molto caro: prima viene segregata dai suoi stessi genitori, scandalizzati e timorosi che un atto così eclatante possa avere ripercussioni su tutta la famiglia; poi, dopo l’adesione al movimento delle Femen, finisce in prigione.

Anche da dietro le sbarre Amina continua a battersi: in difesa delle detenute, spesso vittime di gravi maltrattamenti, e per la libertà di espressione.

Dopo la scarcerazione, proprio a causa della notorietà che la sua figura ha acquisito nel mondo, Amina non è ancora libera; deve lasciare il suo Paese, dove le sarebbe impossibile studiare e anche solo vivere.

Così si rifugia a Parigi, dove decide di raccontare la sua storia: dall’infanzia segnata dagli abusi sessuali alla consapevolezza dei suoi diritti di persona e di donna, dalle prime rivendicazioni in famiglia agli scontri con l’autorità, dal gesto che ne fa il simbolo globale di una protesta contro ogni forma di dittatura militare o religiosa fino all’esilio.

La presentazione del libro di Amina Sboui è un’occasione preziosa non solo per parlare della sua vicenda e delle Primavere arabe, ma anche per riflettere sui tragici attacchi terroristici che hanno colpito nei giorni scorsi Parigi, dove Amina ora vive.

Giovedì 22 gennaio | ore 18.30 Casa delle Donne di Milano | Via Marsala 8

Invito-Amina---casa-delle-donne---Milano-OK[1]