Vaticano

@Bruna Orlandi

Mario Draghi ha dato una netta risposta alla sconcertante “Nota” inviata dalla Segreteria di Stato Vaticana al governo italiano sul disegno di legge Zan: “L’Italia è laica”, ha detto il premier, “il Parlamento è libero di discutere e legiferare. II nostro ordinamento garantisce il rispetto di tutti gli accordi internazionali, compreso il Concordato”.

Come è noto, il Vaticano ha formalmente chiesto di modificare il testo del ddl Zan perché violerebbe in “alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato”.
Secondo la Nota, il ddl metterebbe a rischio la “libertà di pensiero” della comunità dei cattolici arrivando a comportare rischi di natura giudiziaria.
Inoltre è messo sotto accusa l’articolo 7 del disegno di legge, che non esenterebbe le scuole private dall’organizzare attività contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia che sarebbero previste nell’ipotesi di proclamare una Giornata nazionale su questi temi.
Oltre alle possibili  conseguenze che l’ingerenza della Chiesa potrebbe avere su alcuni parlamentari e sull’iter del ddl Zan, rimane aperto il tema: qual è il vero obiettivo dell’inaudita presa di posizione del Vaticano?
Ci sembra importante segnalare l’articolo di Chiara Saraceno che pone in modo preciso alcuni interrogativi: https://www.repubblica.it/commenti/2021/06/22/news/ddl_zan_vaticano_saraceno-307192637/