di Lorena Bruno.

Mercoledì 9 marzo 2022, ore 18:00, Vera Gheno, sociolinguista, saggista e traduttrice, dialogherà con Lorena Bruno sull’evoluzione del dibattito sulla lingua in una diretta Instagram sul profilo della Casa delle Donne di Milano. Ripartiamo da Alma Sabatini per riflettere sulle “dissimmetrie grammaticali” e sulla questione di genere.

Il dibattito su un uso inclusivo della lingua non è recente: qui in Italia affonda le radici negli anni ’80 e negli Stati Uniti è cominciato ben prima.

La linguista Alma Sabatini ha pubblicato nel 1986 un illuminante saggio su alcuni aspetti poco inclusivi della nostra lingua. Il suo volume ‒ Il sessismo nella lingua italiana ancora oggi viene indicato come una guida per una lingua non sessista nelle comunicazioni pubbliche.

Il libro si compone di tre parti. La prima spiega perché la lingua influenza il nostro modo di pensare e la realtà molto più di quanto pensiamo. La seconda è un’analisi di riviste e quotidiani dell’epoca che riporta esempi inequivocabili di come la lingua sia infarcita di stereotipi sessisti che danneggiano le donne ‒ quando non le invisibilizzano del tutto. La terza è la guida per un uso non sessista della lingua a cui si accennava.

A dimostrazione di come molte battaglie sul piano linguistico siano ancora del tutto attuali, nel breve ma ricchissimo volumetto di Sabatini ritroviamo tutte le istanze che, negli ultimi anni, sono state avanzate da parte di personalità della politica e della comunicazione, soprattutto in merito all’uso dei femminili professionali.

Sabatini rifletteva sulle dissimmetrie grammaticali, le differenze che sussistono quando si parla di uomini e donne, un ragionamento che oggi definiremmo binario, basato quindi sulla distinzione tra maschile e femminile. Inoltre, nonostante il fatto che ai suoi tempi non ci fossero le nuove istanze che la questione di genere ha sollevato, la linguista ragionava già in termini di persone, non di uomini, per intendere più soggetti, esattamente come oggi si propone di fare chi vuole includere nel discorso anche le persone non binarie.

Dunque, i suoi suggerimenti per una comunicazione non sessista risultano molto più inclusivi dei modi linguistici ancora oggi adottati da numerosi mass media.

Negli ultimi anni, altre lotte si sono fatte strada sui social, sui mass media e tra le minoranze della società civile: la riflessione sulla questione di genere, l’abilismo e il razzismo hanno arricchito il dibattito sulla lingua di nuove istanze.

Per seguire l’evento, connettersi al profilo Instagram della Casa: @casadonnemilano