di Giovanna Majno.
Storie di anime ribelli. Diritti e utopie nell’Ottocento americano, Viella, 2025.
“L’ultimo libro di Luisa è uscito nel maggio 2025. Sicuramente lo presenteremo presto alla Casa, ne avevamo già parlato con lei. Le avevamo chiesto di rileggere la recensione che avevamo preparato. Abbiamo ricevuto la sua mail giovedì 9/10, con piccole correzioni e con la sua sorridente approvazione. Il gruppo Libr@arsi la ricorda così, partecipe e pronta a collaborare, con un profondo desiderio di condividere quello che sapeva e quello che desiderava realizzare ”. Ecco la recensione riletta da Luisa.
È diventato arduo parlare di diritti e utopie riferendosi agli Stati Uniti di oggi. Ogni giorno spazi di espressione e di libertà vengono negati, si sgretolano conquiste sociali che sembravano solidamente acquisite, le regole della democrazia sono a rischio.
Ma non dobbiamo dare per vincente la realtà di oggi, non dobbiamo appiattirci in una lettura parziale della storia di uno Stato che, con tutte le sue profonde e non eludibili contraddizioni, ha anche rappresentato una faticosa ricerca di giustizia sociale, di uguaglianza e di “felicità”.
È molto importante quindi il libro di Luisa Cetti che ricostruisce la storia di alcune donne e uomini che – nella seconda metà dell’Ottocento – hanno lottato per costruire un mondo migliore e per rendere vero, tangibile e concreto quello in cui speravano. Sono i decenni della guerra civile che ha portato all’abolizione della schiavitù, dalle navi sbarcano milioni di migranti che plasmano una società in tumultuosa crescita. C’è ampio spazio per le idee più avanzate. Molte donne sono in prima fila nella ricerca di nuovi modelli di vita, lottano per il diritto al voto, per il divorzio, per l’indipendenza economica.
Il libro parla di questo scenario e approfondisce alcune sorprendenti vicende personali.
Le “storie di anime ribelli” menzionate nel titolo sono quattro, ma ce ne sono molte altre sullo sfondo. In particolare viene proposta la vita di due donne: Ada Clare, (1834-1874) attrice, poetessa, giornalista e Marie Howland (1836- 1921) scrittrice e realizzatrice di villaggi comunitari, i falansteri. Donne ribelli, amiche tra loro, che hanno viaggiato oltre i sentieri già tracciati, condividendo progetti ambiziosi. Entrambe arrivano ventenni a New York nel 1854, ormai diventata una metropoli in pieno sviluppo economico e centro della vita intellettuale. Diverse per origini geografiche e sociali, saranno grandi amiche per tutta la vita.
Ada – vivace, intelligente e molto bella – nata in una ricca famiglia di una città del Sud, si inserisce nel mondo letterario e teatrale della città, debutta sulle scene e collabora con vari giornali scrivendo ironiche e spesso irriverenti recensioni letterarie e teatrali. Viaggia nel Paese, scrive un romanzo – non apprezzato dalla critica – sulla storia di una giovane donna che vuole uscire dallo stereotipo femminile ottocentesco. La morte prematura mette fine ai suoi progetti letterari e teatrali. Chiede di essere sepolta presso la grande e accogliente casa della sua amica.
Marie nasce nel New Hampshire, a dodici anni è operaia in una fabbrica tessile. Emigrata a New York, riprende gli studi e insegna nelle scuole dei quartieri più poveri e malfamati. Per oltre cinquant’anni lavora tenacemente alla realizzazione di esperimenti di vita comunitaria che diano spazio a un profondo rinnovamento nel rapporto tra donne e uomini su basi di parità. Le donne, lei afferma, devono essere libere dai lavori domestici in modo da raggiungere l’indipendenza economica e diventare padrone della loro vita. Marie viaggia anche in Europa, soprattutto in Francia, per conoscere di persona i villaggi comunitari realizzati ispirandosi ai falansteri di Fourier. In uno di questi ambienta il suo primo romanzo che ha come protagoniste due donne capaci di raggiungere l’indipendenza economica (e sentimentale) realizzando il loro progetto di orticultura.
Il sogno di costruire un futuro migliore realizzando progetti cooperativi accompagna tutta la vita di Marie, tra speranze e cocenti delusioni.
***Luisa Cetti – storica che ha vissuto e studiato a lungo negli Stati Uniti – non è certo nuova a questi argomenti. Ha già pubblicato altri libri sulla storia delle donne americane e dei movimenti utopisti di metà Ottocento come Un falansterio a New York, Sellerio, 1992.
