Eccoci con tre testi che si riferiscono, in tutto o in parte, alla realtà degli Stati Uniti d’America. Non quelli di oggi, dominati da un’autocrazia ottusa e temibile, ma quelli dei secoli e dei decenni precedenti.

Il primo testo è un saggio storico rigoroso e interessante di Luisa Cetti, “Storie di anime ribelli. Diritti e utopie nell’Ottocento americano” Viella 2025. Purtroppo l’autrice, nostra socia e consigliera direttiva, è mancata improvvisamente qualche giorno fa. La ricorderemo in un incontro previsto per lunedì 27 ottobre alle 18,30 alla Casa. Le “storie di anime ribelli” menzionate nel titolo sono quattro, ma ce ne sono molte altre sullo sfondo. In particolare viene proposta la vita di due donne: Ada Clare, (1834-1874) attrice, poetessa, giornalista e Marie Howland (1836- 1921), scrittrice e realizzatrice di villaggi comunitari, i falansteri. Figure di donne impegnate nello slancio visionario e nella pratica quotidiana di un mondo migliore.

Il secondo testo è un avvincente romanzo “misto di storia e d’invenzione”: “Il cuore affamato delle ragazze” di Maria Rosa Cutrufelli, Mondadori 2025. L’autrice fa rivivere con molta efficacia il quadro d’insieme delle giovani donne approdate a New York nei primi anni del secolo scorso e  in particolare le lotte sorprendenti delle operaie tessili nel 1910-11, terminate con le conquiste sindacali; poi però scoppia il tremendo incendio alla Triangle, la nota “fabbrica delle camicette” agli ultimi piani del grattacielo detto Asch Building, il 25 marzo 1911. Momenti storici e relazioni appassionate, amicizie e amori in una generazione di giovani donne affamate di giustizia, libertà, pane e rose, esperienze nuove.

Il terzo testo è il romanzo di Rosaura Galbiati, Trame e tessiture, Transeuropa 2025.  S’incentra sugli sviluppi esistenziali ed emotivi di una coppia di quarantenni negli anni Novanta del secolo scorso. Protagonista è la donna, alle prese con possibili svolte esperienziali profonde e un possibile nuovo amore; anche il marito si concede un lungo viaggio solitario in America, che gli rivela molte sorprese soprattutto nel mondo vivace di San Francisco in cui vivono le comunità Lgbt.  I tre personaggi- lei, lui e l’”altro” – mettono a fuoco le proprie scelte mediante l’apertura al viaggio e al nuovo.

Storie Anime RibelliLuisa Cetti,
Storie di anime ribelli. Diritti e utopie nell’Ottocento americano
Viella 2025.

Qui trovate la recente recensione, pubblicata e curata da Giovanna Majno 

 

 

 

 

 

 


Cuore Affamato Ragazze CoverMaria Rosa Cutrufelli,
Il cuore affamato delle ragazze

Mondadori 2025

L’autrice ci regala un altro dei suoi densi e coinvolgenti romanzi storici, attentamente documentati e insieme intensamente creativi per realizzare un vivido quadro d’insieme e d’epoca. La Storia coi suoi grandi eventi e le vicende personali d’invenzione che dànno vita, sangue, corpo e sentimenti agli eventi.

La voce narrante è Etta, o Marietta, che nel 1970 ha già circa 80 anni e sembra immersa in una noiosa quiete senile, animata solo dalla sua ospite e convivente Tilda e dalla bambina di lei. Arriva però la richiesta di due studenti – intervistarla per una ricerca sulle ragazze della Triangle, sull’incendio al nono piano dell’Asch Building- e tutto il suo passato riemerge. Sì, lei c’era. Lavorava a New York in uno studio medico al quinto piano del grattacielo. C’era quando è scoppiato l’incendio tremendo, c’era al processo.

Etta è un’italo-americana, figlia di immigrati dall’Italia in America poi rientrati a casa, poi ripartiti, abituati a sentirsi a cavallo tra due mondi. Etta si trasferisce a New York da Philadephia, lavora in un ospedale come infermiera e poi in uno studio medico. Negli anni Dieci del Novecento la metropoli è in pieno sviluppo, accoglie immigrati da ogni parte del mondo, è una città dove tante cose nascono. Le ragazze che ci vanno a vivere e a lavorare, fiere della propria indipendenza, sono affamate di vita, di libertà, di esperienze.

L’autrice ci immerge in quel mondo brulicante, fatto di speranze e di brutture, di edifici enormi come l’Asch Building coi suoi dieci piani che dànno il capogiro, di parchi accoglienti, di sopraelevate rombanti e di angoli abbandonati. A New York c’è spazio per l’emancipazione e per il femminismo, ancora sostanzialmente fusi insieme. Le giovani donne immigrate spesso vivono in piccoli appartamenti condivisi, dove la macchina da cucire Singer si affianca ai volantini autoprodotti. Lavorano tanto, come cucitrici, sarte o altre attività, tessili e non. Se vengono licenziate, trovano presto altri lavori, anche in piccoli laboratori semifamiliari. Si possono anche mettere in proprio, se sono brave.

Nei primi anni del Novecento Etta si sposta a Manhattan, lavora al quinto piano del grattacielo dove sta il suo studio medico; all’ottavo, nono e decimo piano c’è la Triangle, la famosa fabbrica delle camicette alla moda, dove lavora la sua amica Tessie, nel reparto cucitrici: una donna intelligente e attiva che trova anche il tempo per dare una mano come interprete all’accoglienza degli immigrati appena sbarcati.

Tessie ha subito affascinato Etta e la introduce nei caffè dove discutono i giornalisti, i progressisti, i socialisti e gli anarchici; la fa conoscere negli ambienti in cui si forma il vivace movimento delle operaie, quasi tutte immigrate, disposte a lottare contro lo sfruttamento e ad affrontare la dura repressione. Queste lotte si affiancano alle rivendicazioni per il diritto di voto; le attiviste spesso sono le stesse, a volte c’è un po’ di tensione tra i due ambiti.

La Federazione Sindacale tentenna, esita ad assumere in proprio le loro proteste, i loro scioperi. I “compagni” sono incerti sul voto alle donne perché temono che poi votino a destra, i sindacalisti non si fidano del tutto delle operaie e della loro capacità di resistenza. Il Direttivo della Federazione è composto tutto da uomini.

Ma la saletta in cui si riunisce nel settembre 1910 il comitato organizzativo dello sciopero delle operaie tessili, dentro la sede dell’Unione delle operaie, è zeppa di donne. Tra di loro c’è anche Pauline Newmann, grande organizzatrice e guida di scioperi e lotte sociali. Accanto a lei c’è Miss Dreier, una bella signora bionda che può far arrivare alle operaie licenziate o in sciopero o in carcere il sostegno delle donne ricche, soprattutto i soldi per le cauzioni che le rimettono in libertà.

Dopo questa riunione, la Triangle licenzia preventivamente le operaie più attive, altre industrie tessili riducono i salari: lo sciopero delle lavoratrici divampa spontaneo in tutta Manhattan. Picchetti volanti, cortei, parole d’ordine infiammate. Lo sciopero si allarga in novembre a tutto il settore dell’abbigliamento. L’inverno è freddo e duro. Tessie e le sue compagne vengono arrestate, ma con loro c’è anche Miss Dreier. Vengono tutte rilasciate, la cosa si ripete. Ricatti e soprusi, manganellate e arresti non fermano le operaie in sciopero. Il sindacato si decide infine ad appoggiarle. Si arriva allo sciopero generale.

Lo sciopero delle 40.000 operaie tessili termina nel febbraio 1911. Le aziende tessili firmano nuovi contratti con migliori condizioni di salari e orari e in quasi tutte entrano i sindacati, a controllare, a presidiare. Purtroppo, non entrano alla Triangle, agli ultimi tre piani dell’Asch Building, anche se lì si erano verificati i primi scioperi in autunno. In quegli ambienti pericolosi e zeppi di materiale infiammabile il 25 marzo scoppia un incendio tremendo che coinvolge circa 500 donne e un centinaio di uomini, in cerca di salvezza. Un inferno di fumo e di fuoco, centinaia di ragazze in fuga, le porte chiuse, le scale dei pompieri che non arrivano agli ultimi piani, i teloni che non reggono, corpi femminili incendiati che precipitano dall’alto. Muoiono 148 persone, in massima parte donne e ragazze, operaie e immigrate.

Nel successivo processo-farsa, l’avvocato difensore della Triangle usa tutti i trucchi e i sofismi per scagionare i proprietari della fabbrica dall’accusa di aver lasciato chiuse le porte, come tutti sapevano. Però intanto la notizia della strage sul posto di lavoro accende la rabbia delle operaie e delle donne del mondo.

Mediante la voce di Etta e delle sue compagne l’autrice fa rivivere queste vicende importanti e molte altre insieme, con una scrittura agile e partecipe, servendosi della documentazione storica richiamata alla fine del romanzo e delle risorse della sua fertile inventiva, intrecciando gli eventi storici con gli affetti e le storie personali e soprattutto con la relazione di amore e di dolore tra Etta e Tessie.

Le vicende nell’insieme delineano un quadro vivido di questa generazione di lavoratrici, di norma tra i 15 e i 25 anni, delle loro esigenze e stili di vita.  Per molti aspetti fanno pensare ad altre storie, più vicine a noi, di lotte incandescenti e cambiamenti tumultuosi, che forse oggi ricordiamo con un po’ di nostalgia. Cuori di ragazze e donne, affamate di giustizia, di amore, di diritti e di esperienze, di pane e rose, di libertà e di vita autentica. Come anche negli anni Settanta. Come anche oggi.

Vittoria Longoni


Trame Tessiture CoverRosaura Galbiati,
Trame e tessiture
Transeuropa 2025

Rosaura Galbiati questo suo nuovo romanzo non ci accompagna tra gli oceani o tra gli elefanti e nel mondo degli animali, che sa esplorare con tanto interesse e finezza. Riprende l’altro suo filone, quello dell’analisi profonda e sensibile di passaggi importanti nella vita di esseri umani, facendo centro su una protagonista femminile. Nel “Quindicesimo compleanno” abbiamo seguito gli stati d’animo e le evoluzioni di una ragazza che si affaccia al mondo e all’amore.

Questa volta esploriamo la svolta dei quarant’anni di una donna, che lavora con passione come medico, ha un rapporto consolidato col marito e una cerchia di amici. E’ un momento di bilanci e di possibili cambiamenti. Le montagne lombarde, col loro richiamo di passeggiate, castagne e funghi, sapori e profumi ancestrali, sono i luoghi delle atmosfere originarie, cariche di sentimenti antichi e di radici che forse possono generare germogli inconsueti, nuove possibilità, tra il noto e l’ignoto da riscoprire.

Sono delineati con finezza anche i personaggi maschili: il marito che ha deciso di partire da solo per un viaggio in America, dove incontrerà nuove esperienze nel mondo vivace di San Francisco in cui vivono le comunità Lgbt.  E “l’altro”, l’amico di una vita, il sensibile pianista e insegnante di musica che forse è sempre stato segretamente innamorato di lei, un amore nascosto e soffocato dai riti di un’amicizia rivolta alla coppia, nelle frequentazioni abituali di una cerchia di persone affini.

L’eterno tema del triangolo amoroso torna in questo romanzo con molta sensibilità, in modi insoliti. I personaggi fanno i conti con le proprie emozioni, con bilanci esistenziali, mète raggiunte e insoddisfazioni, routine tranquillizzanti e inquietudini. Non ci sono tragedie: esse si presentano invece a volte nelle persone che la dottoressa incontra nel suo lavoro, a volte note a volte misteriose. Nel romanzo incontriamo persone evolute, che sanno vivere nuove esperienze in modo aperto e consapevole, senza precipitazioni.

Ci si immerge con piacere in queste vicende relative agli anni Novanta del secolo scorso, negli stati d’animo dei vari personaggi che risultano probabilmente noti a chi legge, ma la scrittrice ce li fa rivivere con una sensibilità particolare. Nostalgie, desiderio di novità, amori, paure, rimpianti, amicizie, speranze, delusioni, emozioni che si rinnovano. In tutto ciò, la protagonista e gli altri personaggi riflettono e mettono a fuoco la propria identità e i cambiamenti della vita che li aspetta.

Il linguaggio accompagna in modo duttile, appropriato e comprensivo persone, ambienti, eventi, attese, sorprese.

Una volta si parlava di “romanzi di formazione”, che sfociavano in una raggiunta maturità. Ma ora la vita è una formazione continua, le svolte e le méte si moltiplicano. E’ il momento di mettersi in ascolto profondo con se stesse/i, senza preclusioni.

Vittoria Longoni

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