raccontata da Alessandra Mauro.

In una casa di vetro ogni cosa è visibile; sembra che non ci sia separazione tra interno ed esterno. Con una serie di tendaggi poi, in una casa di vetro si può dosare la luce, farla filtrare quando c’è bisogno oppure lasciare che inondi le stanze.

In una casa di vetro, la sua casa di vetro nell’Isola di Wight, uno studio ricavato da un pollaio, Julia Margaret Cameron realizza, nella seconda metà dell’Ottocento, le sue straordinarie fotografie, i suoi insoliti ritratti. Senza grandi conoscenze tecniche, sola con le sue letture, la sua immaginazione e qualche modello recalcitrante, inventa un nuovo, personalissimo, linguaggio visivo; la sua fotografia. A quel luogo di invenzione, intimo e quasi magico, dedica anche la sua autobiografia incompleta, gli “Annali dalla mia casa di vetro” (Annals of My Glass House, Seattle, Univ. of Washington Press,1998):

“La mia prima macchina fotografica, con i suoi obiettivi, mi è stata regalata dalla mia adorata figlia e da suo marito con le parole ‘Ti potrebbe divertire, mamma, provare a fotografare durante le tue ore di solitudine’.
Dal primo momento che ho preso in mano con tenero ardore l’apparecchio fotografico, per me è diventato una cosa viva, dotata di memoria e voce, e di vigore creativo. Per molte settimane in quell’anno del 1864, ho lavorato senza grandi risultati ma non senza speranza”.

Da qui partiremo, dalle sue parole e dalle sue immagini, per raccontare la vita, l’entusiasmo e le visioni di una grande fotografa.

 

Alessandra Mauro, nata a Roma, è laureata in Lettere e si occupa di fotografia da molti anni.
È direttrice artistica della Fondazione Forma per la Fotografia di Milano dalla sua creazione (2005) e direttrice editoriale della Casa editrice Contrasto di Roma. Come curatrice, ha concepito e organizzato diverse mostre fotografiche, come direttrice editoriale di Contrasto ha curato e realizzato diversi libri e cataloghi.
È docente di Fotografia e fotogiornalismo presso la scuola di giornalismo della LUISS ed è responsabile del Master in Fotografia della Raffles School di Milano. Collabora inoltre con i Musei Vaticani, Collezione Arte Contemporanea, per un progetto sulla fotografia.
Presso il Palazzo reale di Milano è ancora in corso la mostra da lei curata: PRIMA DONNA, Margaret Bourke-White.

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