di Paola Redaelli e Livia Sismondi.

Martedì 31 ottobre 2023, alle ore 18:30, lo Spazio da Vivere della Casa delle Donne di Milano ospita la presentazione del libro Le cinque vite di Lisetta Carmi di Giovanna Calvenzi* (Contrasto, 2023). Dialoga con l’autrice la giornalista di Radio Popolare Tiziana Ricci.

Copertina del libro che verrà presentatoChi è stata Lisetta Carmi? Lo dice bene il titolo del libro di Giovanna Calvenzi: una donna, un’artista che ha saputo più volte “cambiare vita”.

A partire dall’infanzia e dall’adolescenza all’epoca delle persecuzioni razziali fasciste – dedicate allo studio del pianoforte  prima a Genova poi in Svizzera dove la famiglia era riuscita a fuggire –, alla giovinezza quando, rientrata in Italia alla fine della guerra, si diploma al Conservatorio di Milano e inizia una brillante carriera di pianista, fino alla decisione drastica di abbandonare il piano.

Le ragioni di quella decisione – presa in occasione della sua attiva partecipazione alla manifestazione del 30 luglio del 1960 a Genova per impedire che la città ospitasse il congresso del Msi – anticipano in qualche modo i caratteri di quella che sarebbe stata la sua professione futura.

Nel 1960 inizia dunque per Lisetta Carmi la sua “seconda vita”, come lei stessa ebbe a definirla. Dal 1960 fino al 1976 essa infatti fu fotografa. E furono per lei anni intensissimi, di lavoro e di viaggi.

“Ho fotografato per capire”, dirà Carmi del suo lavoro. Per questo per lei, per la sua fotografia “sociale”, vale – più che per altre/i grandi fotografe/i e per le loro opere – l’impossibilità di essere compresa senza fare riferimento alle scelte di vita dell’autrice. Il libro di Calvenzi, che le ripercorre in 5 capitoli (dei quali uno solo è dedicato alla fotografia), è dunque preziosissimo.

Dobbiamo comunque ricordare qui, sia pure in modo disordinato, alcuni dei lavori più famosi di Carmi: dal reportage sui camalli (i portuali di Genova) a quello sui travestiti, ai due – di sentimenti opposti – su Israele-Palestina, al reportage sul cimitero di Staglieno, a quelli su diversi paesi dell’America Latina e dell’Asia, alle immagini di Ezra Pound.

Nel corso di uno dei suoi viaggi, nel 1976, Carmi incontra il maestro yogi indiano Babaji e ne rimane a tal punto colpita da decidere di nuovo di cambiare tutto. Nel 1979 compra un trullo a Cisternino in Puglia, fonda un ashram e si dedica alla diffusione del pensiero del maestro. Riprende successivamente l’antica passione per la musica per ritornare infine, negli ultimi anni della sua lunghissima vita, alla meditazione. Lisetta Carmi muore nel 2022, a 98 anni.

 

*Giovanna Calvenzi, direttrice artistica e curatrice di diversi festival internazionali di fotografia, docente di storia della fotografia e photo editing. Dal 2013 si occupa dell’Archivio Gabriele Basilico. Studiosa della fotografia contemporanea, ha curato numerosi cataloghi e mostre (tra cui quella attualmente aperta a Milano: GABRIELE BASILICO. Le mie città) e ha  pubblicato molti libri. Tra gli altri: Italia. Ritratto di un Paese in sessant’anni di fotografia (Contrasto, 2003), Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (Bruno Mondadori, 2010).

Foto in copertina: Lisetta Carmi, Sicilia, 1977 – © Martini & Ronchetti, courtesy archivio Lisetta Carmi.