Come ogni mercoledì, il 7 giugno 2023 alle 10.30 ci troviamo alla Casa per leggere insieme i quotidiani del giorno. In particolare vedremo la “rassegna stampa di genere” compilata nell’ultima settimana del mese dalle giornaliste di GiULiA (Giornaliste Unite Libere Autonome) che monitorano i 15 principali quotidiani italiani e danno un’occhiata al web.

Giornali e caffè tutti i mercoledì alla Casa delle Donne

Lettura dei giornali alla Casa tutti i mercoledì..

Nella settimana dal 29 maggio al 3 giugno ci sono stati due grandi temi: i femminicidi e la Gpa (gravidanza per altri). Eppure, nonostante questi argomenti siano molto legati alle donne, il protagonismo mediatico è sempre dei maschi.

Ecco i numeri. Firme in prima pagina: 907 sono di uomini, 231 di donne. Editoriali e commenti in prima pagina: 180 di uomini, 29 di donne. Interviste: 224 a uomini, 64 a donne. Come si vede, c’è ancora un divario gigantesco. E sui contenuti?

Le giornaliste di GiULiA partono naturalmente dalla storia atroce di Giulia Tramontano, la giovane incinta al settimo mese, uccisa dal compagno dopo che lei aveva scoperto la sua doppia vita, che ha giustamente monopolizzato i media. Ma, fanno notare, sui giornali abbiamo letto che i femminicidi dall’inizio dell’anno sono stati un numero variabile: chi scrive 39, chi 45, chi 47. La verità è che ancora non esiste un registro dei femminicidi, ed è uno scandalo.

Sui commenti, sono emerse due linee di pensiero: una che punta su quello che devono fare le donne per difendersi dalla violenza maschile e un’altra che ribalta il ragionamento e si chiede cosa devono fare gli uomini per smettere di essere violenti.

C’è poi il tema di come la violenza viene raccontata. Secondo la sociologa Flaminia Saccà, responsabile di Step, osservatorio sulla rappresentazione sociale della violenza di genere, intervistata dal Fatto: “Da un’analisi condotta su più di 16.715 articoli di stampa emerge che troppo spesso la violenza viene rappresentata come una reazione in qualche modo comprensibile”. A questo proposito, è interessante confrontare due titoli sull’altro femminicidio della settimana, quello di Pierpaola Romano. Il Corriere ha titolato “Poliziotta assassinata da un collega. Lo aveva lasciato da pochi giorni“. La Stampa: “Pierpaola, poliziotta assassinata dal collega che non accettava la fine della relazione“. La differenza può sembrare piccola, ma c’è.

Passiamo all’altro tema incandescente della settimana, ossia il primo via libera in Commissione Giustizia alla Camera all’introduzione del reato universale per la maternità surrogata, applicabile però solo per i cittadini italiani. I giuristi mettono tutti l’accento sul pasticcio giuridico.  Su Qn  la giurista Carla Bassu ragiona sulle contraddizione del testo e sottolinea come rispetto a omicidi, stupri, schiavitù, persecuzione, sterminio e tortura, la Gpa non sia assimilabile a questi orrori per obiettiva mancanza di requisiti. Basti pensare che in alcuni Paesi la pratica non solo è permessa ma addirittura incentivata. Su questo fa un lungo ragionamento Conchita De Gregorio sulla Stampa partendo da un’analisi della Fondazione Veronesi che si è dichiarata a favore della Gpa e smonta il fatto che le donne gestanti per altri siano tutte povere, deboli, fragili, schiavizzate.

La rassegna di genere esamina poi gli eventi della politica, le posizioni delle politiche, i recenti dati Istat sul lavoro delle donne, le influencer vecchie e nuove, la quasi assenza delle donne nei giornali sportivi, e altro ancora.

Questo il link: https://giulia.globalist.it/documenti/2023/06/04/rassegna-sui-generis-la-settimana-di-notizie-sulle-donne-dal-29-maggio-al-3-giugno-2023/