di Marilena Salvarezza.

Giovedì 16 febbraio 2023 alle 18 Vivian Lamarque dialogherà con noi  e leggerà alcune delle sue poesie. L’incontro avrà al centro l’ultimo libro di Vivian, “L’amore da vecchia” ma affronterà anche altri temi della sua vasta e felice produzione poetica.

Vorremmo che fosse il primo di un ciclo su donne protagoniste della ricerca poetica italiana. Voci autorevoli e inconfondibili caratterizzate da una visione inclusiva dell’universo in cui tutte le creature hanno eguale importanza e ogni aspetto è degno di rappresentazione.

Poesia dunque non del sublime, ma della vita e delle sue molteplici corrispondenze. Poesia che ci restituisce il tessuto complesso dell’esistenza anche nella sua quotidianità, i corpi viventi, la forza delle relazioni, del tempo e della memoria, con la capacità di trasfigurazione dell’autobiografia. Aspetti in passato bollati dalla critica maschile come intimisti e riduttivi.

La copertina dell'ultimo libro di Vivian LamarqueSono autobiografica” afferma senza mezzi termini Vivian Lamarque, ma è un’autobiografia che trascende la singola vicenda umana, trasformando la propria storia nella condizione umana comune. Una poesia che cerca verità e autenticità, che crede nel potere della parola ma anche del silenzio, nella capacità non salvifica ma rigeneratrice della poesia. Le poesie forse non cambiano né salvano il mondo ma lo rendono un luogo migliore.

La cifra specifica di Vivian Lamarque è la capacità, attraverso un’ironia ricca di partecipazione, di dare leggerezza anche alle esperienze più dolorose della vita. Così vecchiaia, morte, perdite, travagliate vicende filiali e in generale il dolore in tutte le sue forme, pur presenze costanti e parte di ogni ciclo esistenziale, non spengono il desiderio e la gioia di vivere.

Profonda leggerezza

Il quotidiano non è solo ripetizione, ma anche luogo di epifanie esistenziali e al dolore fa da contrappunto la tenera presenza di animali, alberi, fiori, paesaggi e incontri. L’osservazione del mondo resta pervasa da gioia infantile, da uno stupore che si rinnova, gli ingredienti necessari di ogni visione poetica.

Lo stile riflette in modo felice la peculiarità degli scopi che Vivian Lamarque affida ai suoi testi: la descrizione del quotidiano è punteggiata da improvvisi spiazzamenti, da immagini e illuminazioni che ne restituiscono tutta la forza metaforica.

L’amore da vecchia

Nel libro che metteremo a fuoco nell’incontro, l’ultimo della sua produzione poetica, L’amore da vecchia (Mondadori, 2022) Vivian Lamarque riesce nel miracolo di scrivere versi “giovani” e freschi sulla vecchiaia senza che questa venga edulcorata o negata, a partire dall’uso del termine “vecchia”, di solito camuffato dietro eufemismi vari.

La vecchiaia rende vivida la memoria, abbraccia chi ci seguirà nel movimento della vita, in primis i nipoti, non impedisce sentimenti d’amore e non importa se sconosciuti ai destinatari. La vecchiaia e la sua fragilità rendono più stretto il legame con tutte le creature viventi; la loro vulnerabilità moltiplica la coscienza della nostra precarietà, ma anche dell’incanto quotidiano dell’esserci.

Lo stile senza rinunciare all’ironia si fa più distillato ed essenziale, con riferimenti a poeti classici e moderni da Vivian amati, trova una misura ammirabile tra soliloquio e colloquio, tra prosa e lirica.