Il pomeriggio del 5 maggio 2023 alla Casa delle Donne di Milano il gruppo Libr@rsi ha organizzato un seminario di studio ampio e plurale su Elsa Morante. In apertura sono state lette  alcune parti dell’intervista data a Enzo Siciliano  e pubblicata nel 1972 in cui  Morante afferma: “Sono più autobiografici i romanzi di qualsiasi altra cosa si possa raccontare di sé”.  Il contributo “Elsa Morante e il cinema” scritto da Daniela Marchetti, è stato stampato e distribuito. L’autrice è stata amica di importanti registi, come Pasolini e Visconti; per due anni ha recensito film, inoltre è stata soggettista sceneggiatrice, attrice, consulente musicale per colonne sonore.

La grandezza artistica della scrittrice, che alcune considerano la più significativa tra tutti i romanzieri del 900, è stata ormai riconosciuta soprattutto dalla critica più recente, in buona parte rappresentata da studiose femministe.  Elsa Morante, tradizionalmente considerata “inattuale” rispetto alle mode culturali del suo tempo, è in realtà ricchissima di riflessioni e temi ancora centrali per la nostra contemporaneità, come hanno argomentato Vittoria Longoni e Marilena Salvarezza nelle loro introduzioni.

Sono veramente notevoli gli spunti della sua opera, il valore emblematico dei suoi personaggi, concreti e universali nello stesso tempo, le forme e le strategie della sua scrittura.  Perciò ogni apporto critico è in grado di illuminare aspetti diversi dei suoi libri. La critica tradizionale, in buona parte maschile (Cecchi, Garboli, Calvino, Pasolini) anche se con intuizioni pregevoli, ha sofferto di un pregiudizio ideologico e forsanche maschilista che ne ha limitato la capacità di penetrazione senza pregiudiziali. Questa qualità è stata ben presente invece nelle studiose della Morante che hanno animato l’incontro con le loro relazioni.

Giovanna Rosa ha sostenuto con forza la centralità di Morante rispetto all’insieme della produzione letteraria del Novecento italiano. G. Rosa è stata docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università Statale di Milano. Tra le sue pubblicazioni, molti studi sul romanzo, con fuoco sull’opera di Elsa Morante: tra gli altri testi Elsa Morante e Il familien roman di Elisa e gli studi sulle “personagge”: Eva (Verga), Fosca (Tarchetti) e Teresa (Neera).

Nel pubblico molto misto raccolto dentro lo Spazio da Vivere risaltavano i visi attenti e freschi di un gruppo di studentesse del Liceo Tenca, accompagnate dalla loro insegnante di lettere. A loro, in particolare, si è rivolta con passione Giovanna Rosa.  Si è soffermata sui personaggi morantiani ‘apparentemente’ miti, sulle sue fresche pennellate dedicate a tutte le creature viventi, in stretta relazione con la natura. La relatrice ha anche sottolineato l’autonomia culturale e intellettuale di Elsa Morante, che non ha padri, ma semmai fa da “madre” nell’influenzare autori come Pasolini e, nella dialettica tra maschile e femminile, la forza conturbante della mite e accogliente femminilità di Ida, la protagonista de “La Storia”.

Giuliana Misserville si occupa di critica letteraria femminista, con attenzione alle nuove soggettività e alla sovversione dell’immaginario nella narrativa fantastica femminile. Ha contribuito alla nascita e alla crescita della Società Italiana delle Letterate e con altre, tra cui Laura Fortini, ha curato il volume Morante la luminosa che ha esplorato con nuova sensibilità l’opera della scrittrice.

E’ risultato sorprendente e stimolante l’intervento di Giuliana Misserville, che partendo dagli spunti della critica letteraria di provenienza “trans” e “queer” ha ritrovato nelle figure e nei testi morantiani prefigurazioni straordinarie di temi che solo negli ultimi decenni sono stati messi a fuoco: Morante si rivela una grande anticipatrice e solo l’acuta sensibilità di queste nuove correnti critiche ne rende pienamente conto.

Laura Fortini insegna Letteratura italiana all’Università Roma Tre, fa parte anch’essa della Società delle letterate. Ha al suo attivo una ricca produzione critica e dal 2018 è la responsabile scientifica del progetto del Dipartimento di studi umanistici “Noi donne” dalla carta al Web.  Fortini ha completato il quadro delle opere di Elsa Morante con le sue analisi sui racconti, in particolare quelli inclusi nella raccolta Lo scialle andaluso e soprattutto il testo La ladra di lumi, uno dei primi composti dall’autrice. Ha analizzato poi Il mondo salvato dai ragazzini, fondamentale testo poetico composito a cui Morante ha lavorato con estrema cura e pubblicato nel ’68.

In modo diverso e complementare ognuna di queste studiose ci ha restituito aspetti peculiari della poetica della Morante.

Tra l’una e l’altra relazione, la bravissima Tania de Domenico ha letto con grande partecipazione e vivacità alcune pagine tratte da La Storia-romanzo, L’isola di Arturo e Aracoeli. In mezzo alle varie voci   di interpretazione e di critica letteraria, poter ascoltare direttamente le parole di Elsa Morante ha riproposto l’incanto di una scrittura inconfondibile che supera i generi, che unisce prosa e poesia, grande arte e profonda riflessione.

L’incontro, molto intenso, avrebbe probabilmente avuto bisogno di un tempo più prolungato per assorbire e elaborare la ricchezza di spunti, riflessioni e nuovi ragionamenti che sono emersi. Una riprova che Elsa Morante, non solo è stata una dei maggiori romanzieri del Novecento ma anche una scrittrice che ha anticipato temi, attitudini e dimensioni del nostro Terzo Millennio.

Per questo alleghiamo i link alle registrazioni su Facebook, canale You Tube e sito della Casa delle Donne di Milano: grazie ad essi potrete rivedere l’intero incontro e/o selezionare a vostro piacere gli interventi e i momenti che più vi interessano.

Nota. All’inizio del pomeriggio di studio era prevista una “immersione dal vivo” in immagini di Elsa Morante, curata da Giovanna Majno: alcune foto, un’intervista fatta nel 1957 subito dopo la vincita del Premio Strega con il libro L’isola di Arturo, un’intervista a Natalia Ginzburg che parla del loro profondo rapporto di amicizia e di ammirazione. Dai due suoi libri, L’isola d’Arturo e La storia sono stati tratti film dai quali erano state scelte alcune scene significative. Purtroppo un inconveniente tecnico ha impedito la proiezione di queste parti, che saranno riproposte in eventi futuri.

Marilena Salvarezza, Vittoria Longoni, Angela Giannitrapani, Giovanna Majno